Non nasconderti dietro un dito!
Il cancro della prostata è il tumore maligno più comune tra gli uomini, soprattutto dopo i 50 anni. In Italia, si registrano circa 36.000 nuovi casi ogni anno. L’incidenza aumenta con l’età, e il rischio è maggiore in presenza di una familiarità per la malattia. Grazie ai progressi nella diagnosi precoce e alla sensibilizzazione, la mortalità è in calo, ma la diagnosi tempestiva rimane essenziale. Una diagnosi precoce può fare la differenza.
Cosa fare?
La visita urologica e l’esplorazione digito-rettale
L’esplorazione digito-rettale (DRE) è una parte fondamentale della visita urologica e va sempre associata al dosaggio del PSA. Questo esame permette all’urologo di valutare la consistenza e le dimensioni della prostata. Anche in presenza di PSA normale, un’anomalia palpabile può indicare un rischio aumentato di tumore.
Il PSA
Il PSA (antigene prostatico specifico) è una proteina prodotta dalla prostata. Il suo dosaggio è un esame del sangue utilizzato per monitorare la salute della ghiandola. I valori del PSA possono aumentare non solo in caso di tumore, ma anche per altre condizioni come ipertrofia prostatica benigna e prostatite. Per questo motivo, il PSA va interpretato nel contesto clinico e non considerato isolatamente.
Come si approfondisce la diagnosi se necessario?
Eseguendo una risonanza
magnetica multiparametrica della prostata.
Disponibile dagli anni 2000, la risonanza magnetica multiparametrica della prostata è diventata un esame cruciale per l’urologo. Consente di ottenere informazioni dettagliate sulla morfologia della ghiandola, distinguendo le aree sospette da quelle benigne, e facilitando la pianificazione di biopsie mirate.
Cosa si fa se ci sono immagini sospette alla risonanza magnetica multiparametrica della prostata?
Se gli esami indicano un possibile tumore, si può procedere per migliorare l'accuratezza diagnostica con una
biopsia prostatica FUSION, prelevando in maniera mirata piccoli campioni di tessuto prostatico.
Cos'è la BIOPSIAPROSTATICA FUSION?
Rispetto alla biopsia tradizionale, la biopsia fusion è più precisa perché combina le immagini della risonanza magnetica con l’ecografia in tempo reale. Tuttavia, non tutti i centri dispongono della tecnologia necessaria e non tutti gli specialisti sono formati per eseguirla correttamente.
Quali sono i vantaggi rispetto alla biopsia tradizionale?
Vantaggi della Biopsia Fusion:
Quando è indicata?
La biopsia prostatica fusion è indicata per:
Dopo la biopsia prostatica Fusion?
Dopo una biopsia prostatica fusion si esegue l'esame istologico della prostata, è un passaggio cruciale per confermare la presenza o l’assenza di tumore. Dopo che i campioni di tessuto prostatico sospetti vengono prelevati tramite la biopsia, questi vengono inviati a un laboratorio di anatomia patologica per essere analizzati.
In base all’esame istologico, possono esserci diverse diagnosi:
1) Negativo per neoplasia: Non sono presenti cellule cancerogene.
2) Adenocarcinoma prostatico: Questo è il tumore della prostata più comune e viene diagnosticato quando vengono rilevate cellule cancerogene.
Analizzati i risultati dell’esame istologico, in base al
Gleason Score e ad altri fattori, come il livello del PSA e lo stadio del tumore, possono essere proposte diverse opzioni di trattamento.
Cos'è il Gleason score ?
Il Gleason score è un sistema di classificazione del tumore basato sulla sua aggressività. Un punteggio elevato indica un tumore più aggressivo e quindi meritevole di trattamento tempestivo. Intervenire precocemente può fare la differenza tra una prognosi favorevole e complicazioni più serie.
Come si tratta il cancro della prostata?
Il trattamento del cancro della prostata dipende dalla fase del tumore e dalla sua aggressività. Le principali opzioni includono:
Sorveglianza attiva: Per tumori a crescita lenta e asintomatici, si opta per monitorare il paziente nel tempo, intervenendo solo se la malattia progredisce.